Anche il 2022 se ne è andato

Margherita Venturi



Cara/o lettrice/lettore,

avevamo salutato con gioia l’inizio del 2022 che, speravamo, ci avrebbe portato fuori dal tunnel della pandemia. Il ritorno alla normalità, però, non c’è stato; siamo entrati in un altro tunnel, quello della guerra Russia-Ucraina che è vicina alle porte di casa nostra, che non accenna a finire e che ha acuito drammaticamente le tre emergenze del nostro tempo: energia, clima e disuguaglianze sociali. Il problema energetico, come ho già ho sottolineato in varie occasioni, è il più importante non solo perché dalle scelte energetiche dipendono clima e divario sociale, ma anche perché l’energia è il vero potere che governa il mondo. Ce ne siamo accorti durante l’ultima campagna elettorale: i politici non hanno fatto altro che parlare del caro bollette, della necessità di importare gas da altri stati, di rigassificatori, di tornare al carbone e all’energia nucleare. Tutti hanno sperato di ricevere il favore degli elettori trovando soluzioni immediate per riuscire a mantenere l’attuale stile di vita; nessuno ha affrontato il problema in un’ottica più ampia, rivolta al futuro; nessuno ha detto che dobbiamo cambiare il nostro comportamento, nessuno ha avuto il coraggio di pronunciare quelle due parole che ci danno tanto fastidio, ma che sono fondamentali per la sopravvivenza dell’umanità e la salvezza del pianeta: risparmio e sobrietà.

Tutto ciò che nessun politico ha sentito il dovere di dire è, invece, quello che noi docenti abbiamo il dovere di dire ai nostri studenti per prepararli a essere cittadini responsabili, maturi e a non farsi manipolare da informazioni distorte. A questo proposito, lo scorso settembre è apparso su YouTube un video a cartoni animati di circa 15 minuti, finanziato dall’Associazione “Giovani stufi delle scelte stupide”, dal titolo “ Il nucleare: i dubbi più grossi ”. È un cartone sicuramente divertente e, forse, è questo il motivo per cui in poco tempo ha raccolto oltre un milione di visite e commenti entusiasti da parte di giovani e giovanissimi. C’è, però, un grosso problema: il video, nel tentativo di dimostrare che il nucleare è la scelta giusta per rivolvere il problema climatico ed energetico, riporta notizie sbagliate o travisate. Poiché le scelte energetiche che verranno fatte oggi avranno pesanti ricadute sul futuro, mi sembra corretto che i giovani ricevano informazioni serie, svincolate da qualsiasi forma di campanilismo a buon mercato e basate non su un video divertente, ma sui dati prodotti dalla vera scienza. A mio avviso, tutti i docenti dovrebbero non solo guardare questo video, ma anche dedicare un po’ di tempo a commentarlo in classe, per evitare che i loro studenti facciano delle scelte stupide (per parafrasare il nome dell’associazione che ha supportato il video).

Se il 2022 ci ha lasciato l’amaro in bocca da tanti punti di vista, per la nostra rivista è stato, invece, un anno molto proficuo. Non solo i vari fascicoli sono diventati sempre più corposi sia come entità di pagine che come tipo di argomenti affrontati, ma siamo riusciti anche a pubblicare un numero in più, quello speciale dedicato a “Fascismo, Chimica e Scienza” ( https://www.soc.chim.it/CnS/2022/4 ; https://chimicanellascuola.it ) che è stato curato dai colleghi Franco Calascibetta, Marco Ciardi e Roberto Zingales e che è qualcosa di veramente speciale per il tema affrontato e per i contributi in esso presenti.

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Il 2023 non sarà da meno perché, con la scelta di rendere la nostra rivista totalmente online, nei vari contributi potranno essere inseriti video, immagini 3D in movimento e altre funzioni interattive rendendo il tutto più ricco sia per quanto riguarda l’aspetto grafico che didattico (ovviamente queste opzioni sono facoltative e continueremo ad accettare articoli anche nel formato semplice come è stato fatto finora); poi, su richiesta e in base ai lavori che ci arriveranno, potremo anche aggiungere numeri monotematici. La rivista sarà, comunque, sempre stampabile e rimarrà ad accesso libero; a questo proposito ricordo che si potrà leggere anche comodamente dal cellulare utilizzando il link: https://chimicanellascuola.it .

Nella nuova veste speriamo che il CnS sia sempre più attraente per i docenti e, soprattutto, per gli studenti e anche, forse con un eccesso di ambizione, competitivo con le riviste internazionali di didattica.

Questo numero è un primo tentativo di quanto anticipato; non eravamo ancora pronti a sfruttare tutte le potenzialità dell’online e, quindi, è praticamente una via di mezzo fra il vecchio e il nuovo; è, però, utile come trampolino di lancio verso ciò che vorremmo diventare.

Non anticipo nulla sui contenuti che potrai leggere perché desidero utilizzare lo spazio che mi resta per i ringraziamenti, doverosi a fine anno.

Ringrazio la CLUEB e, in particolare, il dott. Claudio Tubertini che deve sopportare tutte le mie paranoie, il dott. Gianni Morelli, webmaster della SCI, il Comitato di Redazione e i curatori delle varie rubriche, che subiscono le mie continue richieste e che lavorano affinché ogni fascicolo abbia il giusto numero di contributi, i Vicedirettori che mi aiutano nella direzione della rivista e il Comitato Scientifico.

Un ringraziamento speciale per il suo continuo supporto e interessamento va a Gaetano Guerra che, avendo finito il suo mandato di Presidente della SCI, lascia anche la posizione di Presidente Onorario della nostra rivista. Sono sicura che avremo lo stesso illuminato appoggio da Gianluca Farinola, prossimo Presidente SCI e nostro prossimo Presidente Onorario.

Infine, ringrazio di cuore tutti gli autori dei contributi che sono apparsi nei numeri della rivista, perché senza di loro il CnS non esisterebbe, e naturalmente ringrazio te, cara lettrice e caro lettore, perché senza di te, ancora una volta e a maggior ragione, il CnS non avrebbe ragione d’essere.

A presto