I tanti tipi di museo
Luigi Campanella
Università di Roma La Sapienza
e-mail: luigi.campanella@uniroma1.it
Quando si parla di contributo dei musei alla didattica ci si riferisce in genere ai musei della strumentazione, delle collezioni anatomiche, dei modelli scientifici. In effetti esistono numerosissime tipologie di musei: arti figurative, arti applicate, artigianato, archeologia, antropologia ed etnologia, storia, storia militare, scienze, tecnologia, museo dei bambini, storia naturale, numismatica, giardini botanici e zoologici e filatelia. Una particolare tipologia è quella degli ecomusei. L’ecomuseo diversamente da un normale museo, non è circondato da mura o limitato in altro modo, ma si propone come un’opportunità di scoprire e promuovere una zona di particolare interesse per mezzo di percorsi predisposti, di attività didattiche e di esperienze di ricerca. Gli ecomusei sono processi partecipati di riconoscimento, cura e gestione del patrimonio culturale locale, al fine di favorire uno sviluppo sociale, ambientale ed economico sostenibile. Gli ecomusei sono identità progettuali che si propongono di mettere in relazione usi, tecniche, colture, produzioni, risorse di un ambito territoriale omogeneo con i beni culturali che vi sono contenuti. Gli ecomusei sono anche percorsi di crescita culturale delle comunità locali, creativi e inclusivi, fondati sulla partecipazione attiva degli abitanti e la collaborazione di enti e associazioni. Il loro ruolo è quanto mai significativo oggi in un’epoca in cui l’arte non è più relegata solo negli spazi tradizionali dei musei e in cui stiamo assistendo a una tendenza emergente che celebra l’arte come parte integrante del tessuto urbano e rurale.
Il mondo dei “percorsi artistici diffusi” è un concetto che sta rivoluzionando l’esperienza artistica italiana, e non solo, offrendo a visitatori e residenti la possibilità di immergersi nell’arte ovunque vadano. L’Italia, patria di capolavori rinomati in tutto il mondo, sta abbracciando questa nuova forma di espressione artistica che si snoda tra le strade, le piazze e le bellezze naturali del paese. Mentre i musei tradizionali continuano ad attrarre folle di visitatori, i percorsi artistici diffusi rappresentano un’opportunità unica per scoprire l’arte in modo inaspettato e coinvolgente.
Ma la funzione didattica dei musei come può essere influenzata e potenziata da questa nuova prospettiva? Di certo le scienze ambientali sono la prima destinazione di questo nuovo binario formativo. Opere d’arte all’aperto sono spesso progettate per interagire con l’ambiente circostante. Questa connessione tra l’arte e il paesaggio crea un dialogo dinamico e stimolante, arricchendo sia l’esperienza artistica che l’ambiente stesso. L’arte creata dalla natura nasce dalla combinazione fra colori, ambiente, conservazione. Questi a loro volta sono il prodotto di componenti diversi, spesso etichettati come la bellezza della materia, che però, da un lato, devono essere valutati rispetto a possibili processi di degrado che devono essere contrastati e, dall’altro, valorizzati rispetto a un insieme che educa alla ricerca del bello, al rispetto di esso, all’esplorazione di temi legati alla sostenibilità e alla relazione fra uomo e natura.